Muretti a secco: Patrimonio storico, ecologico e paesaggistico

muretti a secco ripristinati a Bacchereto a Prato

Nel 2018, l’UNESCO ha riconosciuto l’arte della costruzione dei muretti a secco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Questa antica tecnica, basata sull’abilità di incastrare le pietre senza l’uso di malta o leganti, è diffusa in tutto il mondo, dai paesaggi mediterranei fino alle Ande del Perù. Otto paesi europei (Italia, Grecia, Spagna, Cipro, Croazia, Slovenia, Francia e Svizzera) hanno promosso la candidatura di questa pratica, evidenziandone il valore storico e la sua importanza per la tutela del territorio.

Funzione ecologica dei muretti a secco

Oltre alla loro bellezza e al valore storico, i muretti a secco rivestono un ruolo fondamentale nell’ecosistema. Fungono da veri e propri corridoi ecologici, ospitando una microfauna composta da insetti, piccoli rettili e anfibi, che contribuiscono alla biodiversità e al controllo naturale dei parassiti. Gli interstizi tra le pietre diventano rifugi sicuri per molte specie, creando un equilibrio sinergico con l’agricoltura e favorendo un ambiente sano.

Un microclima ideale per la flora spontanea

I muretti a secco non solo ospitano la fauna, ma anche una grande varietà di specie botaniche. La vegetazione spontanea che cresce tra le pietre ma anche lungo i muri contribuisce alla stabilità del suolo e alla conservazione dell’umidità. Tra le piante più comuni troviamo il timo, il mirto, il lentisco e la quercia spinosa, oltre a muschi e licheni che nascono sulle rocce e favoriscono la crescita di altre specie. Questo microclima permette alle piante mediterranee di superare la siccità estiva, garantendo la conservazione della biodiversità.

muretti a secco da ripristinare e parzialmente crollati

Muretti a secco e difesa del territorio

Dal punto di vista idrogeologico e paesaggistico, i muretti a secco rappresentano una barriera naturale contro l’erosione del suolo. Funzionano come filtri per le acque piovane, regolando il deflusso idrico e proteggendo i pendii montuosi o collinari dal degrado. Questa tecnica è alla base delle briglie filtranti, utilizzate in idraulica per ridurre la pressione idrostatica e migliorare la stabilità del terreno.

Lotta alla desertificazione e conservazione dell’acqua

Nelle zone aride del Mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente, i muretti a secco vengono impiegati per catturare e conservare l’umidità dell’aria. Disposti con interstizi strategici, favoriscono la condensazione della rugiada, permettendo alla pietra di assorbire l’acqua e rilasciarla gradualmente nel suolo. Questo metodo ancestrale è tuttora utilizzato in diverse parti del mondo per contrastare la desertificazione e preservare le risorse idriche.

L’intervento di Sinergia Verde a Bacchereto (PO)

Nel febbraio 2025, il Consorzio Sinergia Verde ha eseguito un importante intervento di ripristino di muretti a secco crollati a Bacchereto, in provincia di Prato. L’obiettivo era quello di ristabilire l’equilibrio idrogeologico dell’area, proteggere il territorio dall’erosione e favorire la biodiversità locale. Il lavoro ha rispettato le tecniche costruttive tradizionali, onorando la memoria di chi nei secoli ha contribuito con fatica alla realizzazione di queste opere straordinarie.

I muretti a secco, insomma, non sono solo elementi del paesaggio rurale, ma vere e proprie opere di ingegneria naturale, essenziali per la protezione del territorio, la conservazione dell’acqua e la tutela della biodiversità. Il ripristino e la manutenzione di queste strutture sono fondamentali per garantire un equilibrio sostenibile tra attività umane e ambiente. Il lavoro svolto dal Consorzio Sinergia Verde a Bacchereto rappresenta un esempio concreto di come tradizione e innovazione possano unirsi per la salvaguardia del territorio.

lavorazione muri a secco giardinieri all'opera

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