Ortensie Blu: influenza dell’acidità del terreno

ortensie blu

Le ortensie sono piante ornamentali molto apprezzate per la bellezza e la varietà dei colori dei loro fiori. Uno degli aspetti più affascinanti di queste piante è la capacità di sviluppare fiori anche di un blu molto intenso, una caratteristica molto ricercata in giardinaggio e arboricoltura. Ma qual è il segreto dietro questo colore? In questo articolo, esploreremo come l’acidità del terreno e la presenza di specifici composti chimici influenzano la colorazione delle ortensie.

Il colore blu delle Ortensie: non solo una questione di pH

Quando parliamo di fiori delle ortensie in realtà ci riferiamo ai  loro sepali, i fiori infatti sono piccoli, transitori e poco colorati. Il loro colore, che può tendere al blu intenso, è dovuto agli antociani (dal greco anthos, fiore e kyanos, blu), composti chimici presenti nei vacuoli delle cellule dei sepali. Gli antociani sono accumulati nei vacuoli delle cellule dei sepali e possono raggiungere addirittura il 30% del peso secco. Sono noti per essere pigmenti naturali che possono variare dal blu al rosso fino al porpora, a seconda dell’ambiente in cui si trovano come in altri fiori, o in alcune foglie e nei giovani getti di alcune piante

Gli antociani: dal rosa al blu

Gli antociani infatti non sono esclusivi delle ortensie; si trovano anche in altre piante, come la borragine e il myosotis, dove il loro colore cambia dal rosa al blu con la sbocciatura del fiore. Questo cambiamento di colore è direttamente influenzato dal pH del contenuto vacuolare, dove un ambiente più neutro o basico tende a far virare il colore verso il blu, mentre un ambiente acido lo rende più rosso. Il colore floreale dovuto agli antociani dipende quindi dall’acidità del vacuolo e può variare nel tempo: I fiori blu della ipomea, della borragine e del myosotis, provengono tutti da bottoni floreali rosa. In tutti e tre i casi l’acidità del vacuolo diminuisce con la sbocciatura del fiore di quel tanto da far cambiare il colore da rosa a blu.

L’importanza dell’acidità del terreno

Per quanto riguarda le ortensie, la colorazione blu è direttamente proporzionale all’acidità del suolo. Tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’acidità del terreno non influisce direttamente sul pH dei vacuoli nelle cellule dei sepali ma influenza la colorazione in un altro modo. È infatti noto che per avere delle ortensie blu c’è bisogno di ferro nel terreno. Questo è spiegato dal fatto che gli antociani sono ricchi di ossidrili, che, in presenza di ioni metallici come Fe2+ e Al3+, cedono ioni idrogeno per legarsi a questi ultimi.

Il ruolo degli ioni metallici

Le piante, perciò, assorbono gli ioni liberi di ferro e alluminio dal terreno e, quando questi ioni sono in eccesso e diventano tossici, le piante li accumulano negli appositi spazi cellulari adibiti alle sostanze di scarto, cioè i vacuoli. Ed è nei vacuoli che avviene il legame che fa virare il colore degli antociani. Nei terreni neutri o basici come i suoli calcarei, invece, questo non accade. Gli ioni OH- sono abbondanti e legano tutti gli ioni metallici per creare idrossidi insolubili e quindi non assorbibili dalle radici, ad esempio Al(OH)3. Solo, quindi, in un terreno acido gli ioni metallici potranno essere assorbiti dalle radici e far divenire i sepali blu.

Conclusione

La magia del colore blu delle ortensie non è semplicemente una questione di pH, ma un delicato equilibrio tra l’acidità del terreno e la presenza di specifici ioni metallici. Comprendere questi meccanismi può aiutare i professionisti del verde a ottenere ortensie dal colore desiderato, sfruttando appieno il potenziale di queste affascinanti piante ornamentali.

 

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